Tuesday, January 29, 2008

Identità




Ho terminato qualche giorno fa il mio primo fumetto breve, anzi, brevissimo.

Due pagine che racchiudono risvolti per mille interpretazioni di una situazione apparentemente surreale, in cui una figura mascherata esprime la sua perplessità interiore attraverso la ricerca individuale.
Una strada psicologicamente tortuosa che la costringe (erroneamente?) a fare affidamento a ciò che lei è per il mondo esterno, a ciò che invecchiando è diventata, a come appare agli occhi degli altri.

Il testo narrativo ci accompagna lentamente in questa storia ermetica, mentre la donna protagonista dipinge letteralmente sul muro la propria identità (o il proprio ideale?) nell'arduo tentativo di riconoscersi in essa.

Wednesday, January 23, 2008

Dettagli


L'Unicorno, particolare © Luca Cervini 2007

Spesso le persone che vedono le mie tavole sul web rimangono colpite dall'opera, ma sono dispiaciute per il formato troppo piccolo a video (che effettivamente ruba moltissimi dettagli).

Ecco allora alcuni particolari, a una risoluzione più alta, di alcuni miei lavori. Non è come vederle dal vivo, ma è sicuramente meglio del formato mostrato in rete.


L'Unicorno, particolare © Luca Cervini 2007


La Realtà dell'Artista, particolare © Luca Cervini 2007


La Solitudine di Re Mida, particolare © Luca Cervini 2007

Monday, January 21, 2008

Istruzioni per l'uso



Da un interessante confronto con l'amico Marco Andrea Fichera (sito e blog) , e' nata una semplice ma fondamentale domanda : quanto è necessario accompagnare la visione di un'opera con un testo esplicativo, magari direttamente scritto dall'artista stesso?

Non voglio scendere di proposito nei dettagli, perchè è naturale che un certo tipo di forma artistica sia più o meno ermetica di altre. Generalizzando, però, quanto davvero il pubblico ha bisogno di essere incanalato, accompagnato, verso il messaggio che l'autore dell'opera vuole trasmettere, e quanto invece il pubblico è disposto a metterci di suo?

Quanto tempo spendiamo di fronte a un'opera artistica, e quanto è sufficiente perchè essa possa catturarci emotivamente? Se ci soffermiamo su altre forme d'arte, scopriamo che queste prendono il sopravvento sul nostro tempo, ci impongono di dedicare loro del tempo.

Le performances dal vivo, le video installazioni, il cinema, il fumetto. Un film ci ruba due ore, un fumetto poco meno. Un libro anche mesi.

Ma un'opera d'arte, appesa all'austera parete di una galleria, o visibile tra le pagine di un sito, quanto tempo ci strappa?

Minuti? Secondi? Istanti? Quello che posso consigliare, nel mio piccolo, è di prendere un'opera e osservarla, scomporla, ricomporla e coglierne ogni essenza, prima di passare all'opera successiva. Almeno questo.

Friday, January 18, 2008

Analisi de "L'Unicorno"


























Dai miei appunti personali :

"In una stanza immaginaria, tra pareti sporche e verdastre, vi è una figura antropomorfa seduta in posa, con gli occhi fissi verso lo spettatore. Ha il capo coperto da un leggero velo biancastro, che ne delinea le forme equine. Le braccia e le gambe sono quelle di un uomo normale, ma sembrano uscire e prender forma da un busto e un bacino artificiali. Un busto legnoso, secco, con un grosso buco al centro ; da questo buco fuoriescono ali nere e fiamme.

La figura rimane impassibile mentre ci osserva e si lascia guardare. Forse ha paura e forse sotto quel velo nasconde un'espressione triste o spaventata, ma decide di rimanere ancora lì, impassibile, a guardarci. Ai piedi indossa scarpe femminili, scarpe col tacco. Nella mano sinistra stringe un corno. Un corno lungo e affilato, dai contorni tortuosi e scavati. Un corno che la nostra mente non faticherà a collegare come appartenente alla misteriosa figura antropomorfa, nonchè all'animale leggendario che rappresenta : l'unicorno."


[...]

L'atto di strapparsi il corno non è che il cominciamento di un percorso verso la ricerca di se stesso, in un tentativo disperato di trovare nella sua diversità la normalità di esistere;[...]
E' il rifiuto di una diversità psicologica, che lo rendeva però reale, a favore di un'altra diversità accettata solo dal proprio inconscio.
Mentre ai nostri occhi egli risulta sempre un diverso, un freak deforme e innaturale che trasmette sensazioni di disagio e curiosità in chi lo osserva, dentro di sè c'è la ricerca della perfezione[...]
La leggenda dell'Unicorno vuole che, se privato del proprio corno, l'animale muoia. La perdita del corno è anche la perdita del candore, della verginità, della positività che l'animale rappresenta.[...]
La tavola segue l'onda del mio turbolento percorso artistico individuale che ha origine dapprima come viaggio surreale attraverso le emozioni e il fantastico, e in seguito più concentrato verso l'analisi introspettiva ed estrospettiva delle debolezze di una figura umana mutevole e sofferente. Anche questa tavola ci offre spunti per differenti chiavi di lettura, una lettura che ruota attorno alla sessualità e alla diversità di una figura umana metaforicamente associata all'unicorno.
I resti del corpo legnoso sono dunque probabilmente l'inizio di tutto : la trasmutazione dell'uomo/unicorno è il prodotto della distruzione dell'involucro costrittivo che bloccava il desiderio di rivelarsi nella sua diversità."

Wednesday, January 16, 2008

Pensieri illustrati


Trittico della metamorfosi interiore ©Luca Cervini, 2007

Mesi fa, in una pausa durante la realizzazione de "La Solitudine di Re Mida", fui preso dallo sconforto pensando alla necessità dell'accuratezza richiesta dalla mia tecnica digitale. Lavorando con le fotografie, sei costretto a scontrarti anche con un universo di persone che antepongono la tecnica al contesto che vai a rappresentare.

Se fai un errore di concetto, difficilmente verrà notato dai guru della grafica. Tanto più che molte delle immagini "commerciali" che girano oggi navigano nel mare della banalità, ma troneggiano nell'olimpo della perfezione. Dunque ecco che la prima cosa che balza all'occhio è la realizzazione, l'accuratezza del dettaglio, la risoluzione.

Ma poi, perchè? Non basta che un'immagine coinvolga emotivamente, catturi l'attenzione anche e non solo attraverso il linguaggio visivo? Davvero non sappiamo andare oltre l'estetica delle cose, nemmeno nel contesto artistico?

Tornando a me, in quel periodo realizzai un illustrazione chiamata "Trittico dell'individuo o trittico della metamorfosi interiore", che trovate in testa a questo topic.
Questo lavoro investiga l'ipotetico mutamento dell'essere umano, in tre passaggi introspettivi ; la presa di coscienza dell'esistenza, la conoscenza del mondo esterno e l'accettazione di sè. (Ci sono molte cose da dire su questo trittico, e le dirò magari più avanti).

La tecnica utilizzata è il fotocollage digitale, e a differenza delle mie opere tradizionali, ho lavorato più velocemente e meno accuratamente. Avevo bisogno di una boccata di freschezza.

Monday, January 14, 2008

Fumetti


Photo © Richard Patterson for The New York Times

Per Will Eisner era arte sequenziale.
Per altri solo un hobby per emarginati sociali, per individui chiusi nelle proprie camere buie a disegnare e inchiostrare supereroi.
Per i lettori un mondo incredibile che prende vita pagina dopo pagina, capace di trasmettere sensazioni pari a un film o a un buon libro.

Sono arrivato a 23 anni crescendo anche in mezzo al mondo dei fumetti, talvolta ammirandoli da lontano, talvolta divorando vignette dopo vignette. Americani, italiani, manga. Dai supereroi al fantasy, dal noir allo storico, passando per le amate graphic novel.

Non ho mai avuto la fortuna di frequentare una scuola di fumetto, quindi tanti saluti alla tecnica e alle regole accademiche. Rimane il fatto che ho bisogno di vedere cosa succede quando le mie opere incontrano l'arte sequenziale. Quando la storia non nasce e muore in una sola immagine, ma si sviluppa in più tempi.

Se poi non piacerà, se nessun editore potrà assaggiare e pubblicare ciò che le mie pagine racchiuderanno, pazienza. Io so che ci saranno lettori in grado di apprezzare comunque il mio lavoro.

Credo che se hai qualcosa da raccontare, prima o poi troverai qualcuno in grado di ascoltarti.

Thursday, January 10, 2008

La Solitudine di Re Mida





































La Solitudine di Re Mida, © 2007
Tecnica digitale mista, fotopittura.
cm 70x100

Mitologia e leggenda

Non è una novità affermare che nelle mie opere ci sia una certa influenza data dalla mitologia e dalle leggende. Da sempre sono affascinato da quell'universo immaginario che racconta vicende incredibili, che però sono così vicine agli uomini e al vivere quotidiano.

Le ultime mie tre tavole abbracciano questi mondi e cercano di rileggerli in chiave diversa, dove attraverso le simbologie s'inzuppano di significati e nuovi messaggi.

Ed ecco un Unicorno(L'Unicorno, 2007) ermafrodita nella lotta interiore tra l'accettare la propria diversità con orgoglio e la sensazione di essere un mostro. Re Mida(La Solitudine di Re Mida, 2007) che oltre all'oro, scopre la vergogna e l'umiltà di un istante di solitudine, nel desiderio di ottenere l'inafferrabile.
Icaro (Ritratto d'Icaro, 2007), e il suo coraggio di affrontare e raggiungere un ideale, un sogno, anche a costo della propria esistenza.

Storie lontane che spero ancora oggi possano farci riflettere ed emozionare.

Tuesday, January 8, 2008

Sulla sospensione del tempo





































Dopo più di un anno dalla sua realizzazione, "Sospensione Temporale" rimane una tra le opere più significative del mio percorso artistico, secondo il gusto dello spettatore. La tavola offre la possibilità di essere esplorata attraverso differenti chiavi di lettura, dove questa figura femminile isolata dall'esterno sembra perdersi nelle pagine di un libro, mentre alle sue spalle uccelli incatenati sorgono dall'azzurro e il cielo scioglie il suo tempo su di lei. Dai miei appunti personali :

"Sospensione temporale" congela quell'istante magico in cui i nostri sensi si assopiscono e lasciano che la nostra mente si immerga nei colori e nei sogni più reconditi. Il tempo perde ogni consistenza materiale, si scioglie e piove su di noi lentamente, mentre il nostro corpo, distante dal quotidiano vivere, resta in bilico tra la terra, ovvero il razionale, e il cielo.

Nell'opera, la ragazza sognatrice ha tra le mani un libro aperto. Simbolicamente, è la raffigurazione della propria introspezione che sta avvenendo, tra quelle pagine, parola dopo parola accompagnandola nei segreti dei propri sentimenti. Una lunghissima scala decreta il passaggio tra due stati e sembra tenerla lontana dal reale, dalla vita stessa. Un ombrello sospeso la protegge e richiama la nostra attenzione verso quel momento così delicato.

Monday, January 7, 2008

All'apertura del blog

L'anno nuovo è appena cominciato, e la mia scrivania è già piena di foglietti gialli.
Ognuno di essi vorrebbe gridare la propria importanza, la propria priorità, ma io fingo di non sentire.

Tuttavia ho dei buoni propositi per il 2008, e uno di questi riguarda proprio il blog che oggi ho deciso di aprire e che spero di riuscire a seguire giorno dopo giorno, per molto tempo.

Intendo poi scrivere due righe, quando necessario, per spiegare cosa sto facendo e soprattutto perchè lo sto facendo. Da parte vostra, da parte dei navigatori casuali o affezionati, gradirei ricevere un giudizio, un commento, sulla mia arte, sulle mie illustrazioni o sulle mie storie.

Per fare meglio o per fare peggio. Per emozionarvi, stupirvi, spaventarvi.

Chi sono?

Chi sono?

Mi chiamo Luca e nella vita faccio l'artista.
Che non vuol dire solo dipingere.
O fotografare.
O tutt'e due le cose insieme.

Fare l'artista spesso coincide con un modo di vivere particolare.
Diverso.
Strano.
Intrigante.

Significa anche dare molta importanza alle piccole cose e darne meno alle cose grandi.
E allora eccomi qui.
Parliamo delle piccole cose, così piccole che nemmeno si vedono. Intangibili.

Eppure ci sono.
Un viaggio surreale attraverso le emozioni umane : questo potrebbe essere un ipotetico sottotitolo a contorno di quello che faccio.
Un viaggio, perchè l'arte è cambiamento.
Surreale, perchè per me l'incredibile aiuta a comprendere meglio il quotidiano.
Attraverso, perchè voglio che entriate con me nelle mie rappresentazioni.
Le emozioni umane, perchè infondo siamo umani e viviamo di piccole cose, di paure, di storie da raccontare.

E' difficile racchiuderle in un'immagine o in un testo. Ma sarebbe un peccato non provarci.

Benvenuti nel mio blog,
Luca