Saturday, September 20, 2008

Saudade



Saudade, ©2008
70x100 cm
Fotografia, tecnica digitale mista

Saudade è un termine inafferrabile, una parola sfuggente che lascia il sapore del suo passaggio nella bocca di chi la pronuncia.
E' tormento, è abbandono ed è forza, è speranza ed è morte.
E' la continua ricerca di un futuro che filtra tra i ricordi del passato e dona un senso al presente. E' il pianto della nuova vita, è un sorriso volto al domani e una lacrima che ne scorge la fine.
Saudade è l'assenza, la lontananza, il mare.
E' il bisogno soffocato e melanconico di vivere nella materialità dell'esistenza attraverso la continuità di un figlio nato.
Come perdersi nella realtà, o nei ricordi, ritrovandosi nelle parole delle pagine più importanti del nostro essere umani; stretti a quella fragile e incerta speranza che chiamiamo saudade.

Luca Cervini

Wednesday, September 10, 2008

Castelli di carte




Paperbirds è al quarto mese di preproduzione.

Vedo il lavoro fatto per il mio cortometraggio e il risultato mi sembra tutto come un imponente castello di carte. Strato dopo strato, carta dopo carta, costruiamo l'edificio-schermo che conterrà la storia che voglio raccontare.

Ecco che a costruirlo sono mani di persone che si conoscono da poco, mani volenterose, mani giovani, mani molto o troppo occupate, talvolta mani senza un lavoro e mani che hanno voglia di mettersi in gioco, perchè un lavoro già ce l'hanno.
Tutto questo gratis. Nessuno viene pagato e per questo posso solo affidarmi alla volontà di chi decide di seguire il progetto. Tempi che si dilatano e pazienza infinita nonostante il desiderio di vederlo completo.

Oggi, dopo tutti questi giorni passati a costruire - a volte con mano ferma,altre volte con qualche incertezza - guardo in basso e mi accorgo di quanto precaria e utopica sia questa situazione.
Basta un soffio di vento a far sì che tutte le mie speranze crollino a terra.

Mancano un sacco di cose. Collaboratori, spazi dove riprendere, attrezzature.

Guardo in basso, e vedo le carte vibrare con tenera fragilità.
Guardo in alto, e nonostante le paure (tante) e i dubbi, decido di proseguire.

Infondo le carte da giocare sono tante, e se il castello dovesse crollare prima che sia completo...beh.
Due mani per rimettere in piedi le prime carte ci sono sempre.
Poi seguiranno altre mani e altre mani ancora.

E Paperbirds si farà.