Wednesday, February 20, 2008

I meccanismi dell'arte


fotografia dalla rete

Ingranaggi pesanti e costosi sfregano tra loro muovendo l'immensa macchina del mercato dell'arte.

Coperti da questo frastuono, migliaia di artisti spingono per farsi conoscere, per mostrare le proprie idee illuminate e illuminanti. Gridano e la loro voce si perde tra le pareti delle gallerie, nei portafogli dei curatori, nella saccenza dei critici.

Gli artisti ridono, piangono, inventano, creano, distruggono. Si conoscono, bevono caffè, litigano, si copiano. E il meccanismo gira. Qualche fortunato viene benedetto da una luce superiore e sfonda il mercato o vince concorsi prestigiosi. Quel che è certo è che molti rimarranno nell'anonimato, qualcuno di loro raccoglierà pennelli e tela e dipingerà un fiumiciattolo la Domenica, mentre un altro terrà le sculture in garage, sotto un telo, per non sporcarle. Avranno indubbiamente il portafoglio alleggerito dalle spese per promuoversi, per esporre, per farsi conoscere. E' un investimento per il futuro, diranno poi.

Io ultimamente ho paura a reinserirmi in questo meccanismo.
Sto qui, in equilibrio tra l'anonimato e le quotidiane visite da parte dei navigatori del web che cadono casualmente sul mio sito. Mi concentro sul piacere di fare arte, illustrazione, fumetto o quant'altro. Realizzo tutto e niente. In silenzio. Lontano mille miglia dai rumori di quei pesanti ingranaggi.